Il nuovo bando diramato dalla Regione Emilia Romagna offre una sferzata di energia alle imprese. La misura, infatti, mette a disposizione dei fondi per sostenere insediamenti e incentivare investimenti ad alto impatto tecnologico e occupazionale.
Sintesi bando POR FESR Emilia Romagna - Azioni 1.1.1, 1.1.4, 3.1.1. e 4.2.1
📷Area geografica: Emilia Romagna
📷Settore: industria
📷Dotazione finanziaria: € 27.087.753,00
📷Obiettivo: promuovere l’insediamento di nuove imprese e incentivare gli investimenti ad alto impatto tecnologico e occupazionale
📷Beneficiari: imprese
📷Spese ammissibili: ricerca e di sviluppo, investimenti per la realizzazione di strutture di ricerca, servizi di consulenza, realizzazione di progetti di formazione, incentivi all'assunzione di lavoratori svantaggiati e lavoratori con disabilitÃ
📷Tipo di finanziamento: contributo in conto capitale
📷Procedura di selezione: valutativa a graduatoria
📷Scadenza: 30 aprile 2019
Approfondimento Bando
Un bando pensato per rivitalizzare l’economia regionale, incoraggiando l’insediamento di nuove realtà imprenditoriali da una parte, e sostenendo investimenti futuristici ad alto impatto occupazionale che rispondano a obiettivi di interesse collettivo dall'altra. Sono queste, in estrema sintesi, le finalità perseguite dal bando recentemente messo a punto dalla Regione Emilia Romagna, che dà attuazione alle azioni 1.1.1 e 1.1.4, 3.1.1.e 4.2.1 del POR FESR 2014-2020. A tal fine, per meglio sostenere lo sviluppo economico del territorio, la Regione ha messo sul piatto un’ingente dotazione finanziaria destinata alle imprese del territorio già costituite e costituende.
Chi sono i beneficiari del bando Promozione degli investimenti in Emilia Romagna?
Possono presentare domanda di partecipazione al bando le imprese che svolgono un’attività finalizzata alla produzione di beni o servizi:
già presenti con una unità locale in Emilia Romagna; non ancora costituite in Emilia Romagna, ma che intendono realizzare investimenti nel territorio regionale.
L’impresa con sede o unità locale già presente in Emilia Romagna, dovrà possedere i seguenti requisiti:
essere iscritta presso la Camera di Commercio territorialmente competente entro la data di presentazione della domanda di aiuto;
avere almeno un bilancio approvato alla data di presentazione della domanda.
Possono altresì presentare domanda di aiuto le imprese neocostituite appartenenti ai settori delle industrie culturali e creative di cui alla priorità B della Strategia regionale diSpecializzazione Intelligente (S3);
essere attiva e non sottoposta a procedure concorsuali né di liquidazione; non versare nelle condizioni di impresa in difficoltà ; possedere i titoli abilitativi di competenza da attestare con Dichiarazione Sostitutiva di Atto di Notorietà di cui al Decreto del Presidente della Repubblica n. 445/2000.
Quali sono le spese ammissibili del bando Promozione degli Investimenti in Emilia Romagna?
Sono ammesse a finanziamento le spese concernenti le seguenti tipologie di interventi:
1. aiuti a favore di ricerca e sviluppo;
2. investimenti per la realizzazione di strutture di ricerca;
3. acquisto di servizi di consulenza per le Pmi relative ai nuovi investimenti;
4. investimenti per la tutela dell’ambiente per interventi finalizzati alla efficienza energetica, alla cogenerazione ad alto rendimento, alla produzione di energia da fonti rinnovabili, impianti di teleriscaldamento e teleraffreddamento, nonché al riciclaggio e il riutilizzo dei rifiuti;
5. realizzazione di progetti di formazione;
6. incentivi all'assunzione di lavoratori svantaggiati e lavoratori con disabilità .
Intensità di aiuto e massimali di spesa
L’intensità e l’entità massima dell’aiuto dipendono dalle dimensioni dell’impresa proponente e dalla eventuale assunzione di lavoratori svantaggiati e disabili. L’aiuto concesso ad un impresa in base alla Deliberazione Regionale n. 970/2015 per la formazione, non può eccedere l’importo di 2 milioni di euro. Se l’intervento prevede l’assunzione di lavoratori svantaggiati o disabili, l’importo massimo di aiuto per intervento finanziario non può comunque eccedere l’importo di 1 milione di euro.
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